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libro sesto 237

miglia dalla città parimente, e dieci da Brescia. Ne abbiam citato a suo luogo per infallibil testimonio Polibio. Fin là procede ancora la giurisdizion nostra nell’Ecclesiastico, avendo sotto di se le due nobili castella di Desenzano, che fa ora coll’ampia Comunità della Riviera e di Lunato, ch’ora è sotto Brescia. Tutto quel tratto fu del Veronese anche in civile fino a prossimi secoli. Quando e come il gran danno di perderlo alla nostra città avvenisse, non abbiam sicuramente rilevato ancora; ma Desenzano si vede ancora del Veronese in una carta del 1154 (Ughel. t. 5, c. 795); e autentico rogito presso noi dell’onesto notaio di Lonato Michel Panizza fa vedere come tra i Fondamenti della separazione di quel castello dalle ordinazioni e imposte di Brescia, si trova una Fede dell’essere per avanti detta Terra stata soggetta alla Comunità di Verona, e dell’esservisi da Verona mandalo il Podestà: donde appare che fosse anche in civile del Veronese almeno fino al duodecimo secolo, quando l’ufizio e il nome di Podestà in queste parti fu posto in uso. Diremo qui per risarcire al territorio Bresciano il danno, come istrumento appare del 1404 nella Cancelleria di Lonato, con cui per debito col Marchese di Mantova a motivo di stipendj e di lancie condotte da esso al suo servigio, Regina dalla Scala Duchessa di Milano, e curatrice del figliuolo Gian Maria Visconte, gli dà in pegno Castiglione delle Stivere, Castel Giuffredo e la villa di Solfrino; i quali luoghi, ora del Mantovano, si dicon quivi del distretto di Brescia; e in fatti son