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libro sesto 223

sotto la giurisdizion di quelle. Scrive Siculio Fiacco, essersi detto territorio ciò ch’era dentro i confini, ne’ quali giudicar si potea; e nella legge intorno al fondar Colonia riferita da Igino, in quel tratto e in quella campagna, diceasi, abbia la Colonia gius di far ragione e di castigare (jurisdictio, coërcitioque). Le cause pecuniarie ne’ territori eran giudicate da un Magistrato della città, che si chiamava Difensore, del qual si parla in più leggi. Ma Vici e Pagi anche furono, che si distinser tra gli altri, ed ebber Consigli e dignità, e Duumviri ancora, come i Triumpilini e i Camuni avanti d’essere attribuiti a Brescia, ma perchè componeano con l’unione di molti insieme Comunanze tali, che si venivano ad uguagliare alle città nella forza.

Non mancan luoghi nel distretto nostro, o che fu nostro, i quali posson far pruova di quella parte di nobiltà che dall’antichità procede, siccome nominati in Autori, o in monumenti antichi. Sarmione (Sirmio) fu reso immortale da Catullo, che menzion fece di Cologna (Colonia) altresì. Ov’ora è Peschiera, fu Arilica. Ardelica scrisse chi diede fuori certa lapida gran tempo fa; ma il Rossi fece Arelic; e osservata meglio la nostra XV assai logora, abbiam trovato scriversi veramente in essa Arilic. Onde così va spiegato anche il Vico a nella VII, il che s’accosta più all’Ariolica della Tavola Peutingeriana (Ant. Ver. pag. 214; Gr. 449, 6). In altre due (v. Ins. I e II) abbiam gli Arusnati, che fu il nome della Valpulicella, o di buona parte di essa, come si è