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“Dio ci ha creati italiani, in terra italiana, e questo fatto ci dà diritti che forza d’uomo non cancella„

(Discorso del Dott. Guglielmo Ranzi nella solenne inaugurazione del monumento a Dante in Trento).



N

arra la leggenda che la voce d’un fanciullo gridante il nome d’un uomo predestinato sembrò un giorno, nel tumulto di un’agitata assemblea, voce scesa dal cielo, e improvvisamente divenne il grido universale ed unanime, che scoppiando da mille petti fe’ manifesta la volontà del popolo.

Così è, o signori. Quando l’anima delle moltitudini si agita cercando la sua parola, anche la voce degl’inconsci fanciulli può diventare un oracolo. Non vogliate perciò maravigliarvi se qualcosa di somigliante oggi qui avviene: se in quest’ora fulgida d’ideal visione, mentre pensieri ed affetti, ricordi e fantasie ci assalgono tumultuosamente e c’infiammano il cuore, la voce che voi udite levarsi è una trepida voce di donna. La commozione che vuole espandersi non troverebbe certo, o donne gentili, un altro