Pagina:Luigi di San Giusto - Gaspara Stampa.djvu/75


Gaspara Stampa. 71


Con quella dignità accorata, che getta una luce così simpatica sulla sua dolorosa figura, Gaspara rappresenta all’amante ancora una volta il candore della propria fede, la sincerità del cuore, la gran riverenza, l’infinita voglia di servirlo, che sempre ella ebbe; ma poichè a torto egli prende a schivo il suo servire

ciò ch’a voi piace, paziente porto,
sperando pur che Dio, che tutto intende,
vi faccia un dì della mia fede accorto.

Or via! il momento della seconda partenza di Collaltino s’appressa. Gaspara sente che stavolta ella non deve più sperare nel ritorno. Apparecchia la sua anima a sostenere la perigliosa guerra di quel momento. L’altra volta, quand’egli partì, contro il dolore pur la faceva ardita un poco di virtù, che le veniva da una tenera speranza; ora anche questa le manca. Conviene dunque ch’ella mora.

Questo costante pensiero della morte che ritorna, lugubre ritornello, fra i suoi versi, potrebbe parere una affettazione, se non fosse suggellato dalla tragica realtà. Io penso che la debolezza fisica, in cui Collaltino partendo la lasciò, abbia domato la esaltazione di lei, così che ella non ricorse al suicidio.

Appena egli è lontano, eccola rinascere a una folle speranza. Egli l’ama forse ancora, egli tornerà. È necessario che egli sappia quanto ella sofferse alla sua partenza, benchè in quel