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Gaspara Stampa. | 69 |
linconici sonetti l’amoroso affanno, e lo struggimento di vedere l’amato.
Così, in alternative di liti e di paci, di ritrovi e di abbandoni, passa tutto quell’anno. Quanto è stanca la poverina! Oramai ella non desidera altro se non o cessar di temere, o restar sciolta da quel faticoso amore, o quietare il corpo, sepolto in un bel marmo. I suoi timori vanno prendendo sempre più seria consistenza; non sono più vane imaginazioni, create dall’amor suo. Collaltino non si cura di nasconderle il nuovo pensiero che gli è venuto di prender moglie. A quella rivelazione la poesia di Anassilla prende ad un tratto una dignità nuova. Ella non smania più, non piange. Dice solamente sdegnosa all’infido:
Maraviglia non è, se in un istante |