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Gaspara Stampa. | 57 |
Ma poi le sopravviene uno scoramento infinito, e un desiderio mesto:
Fa’ ch’io rivegga, Amore, anzi ch’io moia, |
E da lui non una parola! dopo tanti giuramenti, dopo tante promesse!
Questa è la gioia mia da voi sperata? |
Almeno gli occhi di lui non vedessero le bellezze femminili onde la Francia è piena!
Piuttosto la morte che questa certezza! Sommerso in alto pelago d’oblivione, alla sua Anassilla egli non ha degnato mai scrivere un verso! Ella è qui, «colma di desio», e non può che commettere all’aurora i suoi lamenti;
Qui, dove avvien che il nostro mar ristagne, |