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tesi, poichè intendeva appunto quell’antico fosse il matematico cui più si convenisse sagrificare a quelle Dee, onde seguendo talora i moti del cuore, mescere d’alcun dolce le amarezze della vita.

Fra coloro che meglio seguirono questo consiglio, è debito ricordare degli italiani quel divino Galileo e Lorenzo Mascheroni, al primo de’ quali eran compagne le Muse allorchè interrogava i cieli e ne traeva responsi che teneano meravigliato l’universo, e spargevano al secondo de’ più eletti fiori l’alpestre cammino della taciturna algebra e della geometria. E siccome veneriamo l’uno quale splendore, e lume di quest’Italia nostra, così rammentiamo d’animo volonteroso l’altro, perchè fu già d’onore a questo patrio