8. Mentre se alcun l’osserva ella pon mente
Per cansarsi e non esser appostata,
Ecco in un tratto vedesi presente
Martinazza la sua confederata,
Che poco dianzi anch’ella similmente
Di man di Calagrillo è scapolata;
E seco vanne in luoghi occulti e scuri
A fare incanti e i soliti scongiuri. 9. Ne’ quali aiuto ella chiede a Plutone
Ed ei comparso quivi in uno istante,
Dice c’ha fatto a lor riquisizione
Già spedire un lacchè per un gigante:
Qual è quel famosissimo Biancone1,
Che col battaglio, ch’era di Morgante2,
Verrà quivi tra poco ìn lor soccorso
A dar picchiate c’hanno a pelar l’orso. 10. Ed eccolo, soggiunse, oh ve’ battaglio!
Io ti so dir che al primo ch’egli accoppa,
Tutta l’armata a irsene3 in sbaraglio,
Che la barba pensò farvi di stoppa4;
E s’avvedrà ch’al fin pisciò nel vaglio,
E che pigliar un regno non è loppa;
Così scaciata5 abbasserà la cresta
In veder che de’ suoi non campa testa.
↑St. 9. Biancone è chiamata in Firenze la statua colossale di Nettuno che è nel mezzo della fontana di Piazza della Signoria. (Nota transclusa da pagina 447)
↑Morgante era un gigante che, come il Pulci favoleggia, non adoprava altr’arme che un gran battaglio di campana. (Nota transclusa da pagina 447)
↑St. 10. A irsene. Forse deve leggersi, ha a irsene; ma ne riesce un brutto verso. Forse si sottintende comincerà. Altri leggono, andrassene. (Nota transclusa da pagina 447)
↑Far la barba di stoppa e poi appiccarvi il fuoco. Fare un brutto tiro. (Nota transclusa da pagina 447)
↑Scaciata. Delusa. (Nota transclusa da pagina 447)