8. Giù da Mammone andar vuole in persona,
Chè più non è dover, ch’ella pretenda,
Che sua bravicornissima corona
Salga a suo conto a ogni poco, e scenda.
Chieder grazie e dar brighe non consuona,
E chi ha bisogno, si suol dir, s’arrenda;
Per questo a lei tocca a pigliar la strada,
Perch’alla fin convien che chi vuol vada. 9. Perciò s’acconcia, e va tutta pulita,
Col drappo in capo e col ventaglio in mano,
A cercar chi la ’nformi della gita;
Nè meglio sa, che Giulio Padovano1,
Che l’ha su per le punte delle dita,
E più di Dante, e più del Mantovano2;
Perch’eglino vi furon di passaggio,
E questo ogni tre dì vi fa un viaggio. 10. Onde a trovarlo andata via di vela,
Dimanda (perchè in Dite andar presume)
Che luoghi v’è, che gente e che loquela;
Ed ei di tutto le dà conto e lume.
E poi per abbondare in cautela,
Volendola servire insino al fiume,
Le porge un fardellin piccolo e poco
Di robe, che laggiù le faran giuoco.
↑St. 9. Giulio Padovano compose quattro Capitoli in terza rima, nei quali narra un suo viaggio all’inferno. (Nota transclusa da pagina 274)
↑Mantovano. Virgilio. (Nota transclusa da pagina 274)