20. Crebbero insieme, ed all’adolescenza
Pervenuti, mangiaro il pane affatto1.
Nel far santà2, nel far la riverenza,
Ebbero il corpo a maraviglia adatto.
Tra lor non fu mai lite o differenza;
Ma d’accordo volevansi un ben matto.
L’Infante Florïano uno ebbe nome:
E qull’altro Amadigi di Belpome. 21. Arrivati che furono ambeduoi
A conoscere omai il pan da’ sassi,
E saper quante paia fan tre buoi3;
Sebben dal padre avevan degli spassi,
Vedendosi già grandi impiccatoi4,
Ed a soldi tenuti bassi bassi,
Ostico gli pareva e molto strano;
Ed in particolare a Florïano. 22. Dimodochè sdegnato, come ho detto,
Che il duca per la sua spilorceria
Ognor viepiù tenevalo a stecchetto,
Un dì si risolvette d’andar via;
Ma tacquelo, per fare il giuoco netto,
Fuor che al fratello, al qual ’n una osteria
Disse (veduto avendo a un fiasco il fondo)
Volersene ramingo andar pel mondo.
↑St. 20. Mangiaro il pane affatto, senza lasciar rosumi, il che si fa dai fanciulli. Divennero giovani fatti. (Nota transclusa da pagina 123)
↑Far santà (sanitá), Salutare. (Nota transclusa da pagina 123)
↑St. 21. Buoiecc. Si noti che subito dopo aver nominato i buoi, con maligna allusione nomina il padre. (Nota transclusa da pagina 123)
↑Impiccatoi. Che han passato i diciott’anni, cosicchè possono essere impiccati. (Nota transclusa da pagina 123)