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nio s’impadronì maliziosamente; dal che ne venne poi l’alleanza, che viene quì esposta.

„ MONETA. Testa della Dea Moneta. T. CARISIVS. Un incudine, la berretta di Vulcano, una tanaglia, un martello. (tav. 2. n. 6. )„

Giunone venne da’ Romani chiamata Moneta a monendo, perchè gli avvertiva, che se avessero sempre intraprese delle guerre giuste, non ne sarebbe mai loro mancato il denaro. Questa testa medesima cospira felicemente col soggetto, atteso che se ne veggono al rovescio tutti i rispettivi istromenti,

„ Q. CASSIUS. Testa di Donna velata, presso a cui VEST. Tempio rotondo di Vesta, dentro a cui una sedia curule con un vaso da una parte, e dall’altra una mensa, sopra della quale veggonsi due lettere A. C. (tav. 2. n. 7.) „

Tutto il conio riguarda Quinto Cassio Longino, che si rese famoso per la severità de’ suoi giudicati. Fu chiamato lo scoglio dei Rei Reorum Scopulus; perchè ogni reo, che incappava in lui, andava senz’altro perduto. Da lui venne la celebre espressione Cui bono, tanto spesso mentovata da Cicerone. Egli citò al Tribunale due Vergini Vestali, e le condannò; perciò rappresentasi nella di lui moneta una testa recisa, e il tempio di Vesta. Egli promulgò la legge, in forza della quale non si doveano più pronunziare a bocca i suffragi, ma registrarli in una tabella da riporsi in un vaso. Sulla medesima era scritto un A, cioè Absolvo, ovvero un C, cioè Condemno.

„ MARCELLVS. COS. QVINQ. Marcello si avvicina a un tempio portando un trofeo. (tav. 2. n. 8.) „

M. Claudio uccise in duello Virdomaro condottiero della Gallica armata nemica, lo spogliò dell’armatura, e la consacrò a Giove Feretrio. Una offerta consimile venne dappoi chiamata Spoglia Opima. Una tale cerimonia avea però luogo soltanto allora che restava morto sul campo il Principe nemico. Ciò accadde dopo Romolo, e A. Cornelio Cosso per la terza volta. Virgilio nel suo VI lib. dell’Eneide al v. 869. fece un elogio magnifico a questa impresa valorosa di Marcello.