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IX
 


ombra di un foglioso ulivo Catullo quasi ancora per gratitudine, che Catullo avesse lodata Sirmione, che gli piaceva tanto. Mentre era alla lettura più inteso, pervenne un certo suono novello al suo orecchio, che si aguzzò subito; e avendo il guardo condotto intorno intorno a quelle piante, a quell’erbe, a quei sassi parve a lui, e ben parve, che tacessero tutti. Chinò gli occhi nell’acqua suggetta, e come egli sedente era sul margine estremo, e l’acqua del Lago sempre pura e trasparente giaceva allora tranquilla e piana, vide nel fondo pietroso del lago un congresso di pesci allegri: e sebben filosofo fosse men di Talete, fortunato fu al par di Enareto, e intese, che cantavan versi nuziali nel maritaggio di una Trota. In quarto luogo conchiuse, che la canzonetta, di che mi faceva un dono per amicizia, era solamente una traduzione, benchè forse più fedele di parecchie altre traduzioni di Autori greci, e latini. Cioè egli ha esposti in versi italiani i sensi presso poco raccolti dal Carpione. Ha giudicato, che una Canzonetta Anacreontica basti per un Carpione; perchè se si dovesse far parlare con dignità un gravissimo Burbero Mantovano, uopo sarebbe aver ricorso ai versi sciolti lunghi splendenti sonori, quali sono i


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