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GIORDANI


persuado che nessun italiano voglia invidiarvi i profitti. Ma per quell'imperio giusto che hanno gli animi liberi e sinceri sopra i non sinceri e non liberi, vi comando che vi guardiate dall'indossare le vostre impertinenze ad uomini troppo diversi da voi. Scrivete a nome vostro, o de' vostri. Giorgio Gordon Lord Byron può essere odioso alla vostra fazione; alla quale non vorrebbe mai piacere: ma invano sarà calunniato; invano si vorrà farlo calunniatore.» Queste parole, o più gravi, darebbe il magnanimo inglese; non risposta, ma punizione alla temerità dell'usurpato uffizio. Un italiano come può rispondere con decoro? Alle ragioni l'umo contrappone ragioni: ma alle matte ingiurie che? Vogliamo scagliarne altrettante? Vogliam dunque somigliarci a chi disprezziamo? Io sto con Dante,il quale al villano oltraggioso diceva, Non avrai una delle mie per cento delle tue. Peggio chi andasse cercando il mal che si può apporre a Francia: come se Francia con lui ci avesse offesi. Ed egli pure di che ci offende? sè stesso offend'egli, gittando stridi che non hanno risposta, perchè non hanno ragion nè pudore. Vi ricordate le parole di Biaggio Pascal agl'impudenti gesuiti: Come proverò che io non sono tizzone d'inferno? Or dunque mi s'insegni a provare che noi siamo pur uomini, e non polvere umana. Quel verso che morde e vorrebbe lacerare la lingua