Pagina:Leopardi - Canzoni, Nobili, Bologna 1824.djvu/182


(182)


V, 2. Le varie note
         Dolor non finge.


Cioè non forma, non foggia, secondo che suona il verbo fingere a considerarlo assolutamente. Non è roba di Crusca. Ma è farina del Rucellai già citato più volte. Indi1 potrai veder, come vid’io, Il nifolo, o proboscide, come hanno Gl’indi elefanti, onde con esso FINGE (parla dell’ape) Sul rugiadoso verde e prende I FIGLI. E dello Speroni2. Egli al fin trovi una donna ove Amore con maggior magisterio e miglior subbietto, conforme agli alti suoi meriti LO voglia FINGERE ed iscolpire. È similmente del Caro nell’Apologia3; la quale, avanti che uscisse, fu riscontrata coll’uso del parlar fiorentino e ritoccata secondo il bisogno da quel medesimo4 che nell’Ercolano fece la famosa prova di rannicchiare tutta

  1. Api, v. 956 e seguenti.
  2. Dial. d’Amore. Dialoghi dello Sper. Ven. 1596, p. 25).
  3. Parma, 1558, p. 25.
  4. Caro Lett. famil. ed. Comin. 1734, vol. 2, lett. 77, p. 121.