Pagina:Leopardi - Canzoni, Nobili, Bologna 1824.djvu/166


(166)


e non vestiti dell’uno o dell’altro metallo, perchè non vedo che al colore, in quanto colore, se gli possa fare una camicia nè d’argento nè d’oro nè d’altra materia. Lo stesso dovremo intendere del color dorato che diciamo comunemente di certi cavalli, di certi vini, e dell’altre cose che l’hanno: e così lo chiamano anche i Francesi. Un cotal ponte che il Tasso chiama dorato, so certamente che fu d’oro, per testimonio del medesimo Tasso, che lo fabbricò del proprio. Ecco1 un ponte mirabile appariva, Un ricco ponte D’OR, che larghe strade Su gli archi stabilissimi gli offriva. Passa il DORATO varco; e quel giù cade. Oltre a questo so che l’aurata pellis di Catullo2 è propriamente il famoso vello d’oro, il quale se fosse stato indorato a bolo, a mordente o come si voglia, o ricamato d’oro, o fatto a uso delle tocche, non si moveva Giasone per andarlo a conquistare, e non era il primo a cacciarsi per forza in casa de’ pesci. E so che gli

  1. Ger. lib., c. 18, st. 21.
  2. De nupt. Pel. et Thet. v. 5.