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160 | operette morali |
Anzi vedi tu dí presente o vedesti mai la felicitá dentro ai
confini del mondo? in qual campo soggiorna, in qual bosco,
in qual montagna, in qual valle, in qual paese abitato o deserto,
in qual pianeta dei tanti che le tue fiamme illustrano e
scaldano? Forse si nasconde al tuo cospetto, e siede nell’imo
delle spelonche, o nel profondo della terra o del mare? Qual
cosa animata ne partecipa; qual pianta o che altro che tu vivifichi;
qual creatura provveduta o sfornita di virtú vegetative
o animali? E tu medesimo, tu che quasi un gigante instancabile,
velocemente, dí e notte, senza sonno né requie, corri lo
smisurato cammino che ti è prescritto; sei tu beato o infelice53?
Mortali, destatevi. Non siete ancora liberi dalla vita. Verrá tempo che niuna forza di fuori, niuno intrinseco movimento, vi riscoterá dalla quiete del sonno; ma in quella sempre e insaziabilmente riposerete. Per ora non vi è concessa la morte: solo di tratto in tratto vi è consentita per qualche spazio di tempo una somiglianza di quella. Perocché la vita non si potrebbe conservare se ella non fosse interrotta frequentemente. Troppo lungo difetto di questo sonno breve e caduco, è male per sé mortifero, e cagione di sonno eterno. Tal cosa è la vita che, a portarla, fa di bisogno ad ora ad ora, deponendola, ripigliare un poco di lena, e ristorarsi con un gusto e quasi una particella di morte.
Pare che l’essere delle cose abbia per suo proprio ed unico obbietto il morire. Non potendo morire quel che non era, perciò dal nulla scaturirono le cose che sono. Certo l’ultima causa dell’essere non è la felicitá; perocché niuna cosa è felice. Vero è che le creature animate si propongono questo fine in ciascuna opera loro; ma da niuna l’ottengono; e in tutta la loro vita, ingegnandosi, adoperandosi e penando sempre, non patiscono veramente per altro, e non si affaticano, se non per giungere a questo solo intento della natura, che è la morte.
A ogni modo, il primo tempo del giorno suol essere ai viventi il piú comportabile. Pochi in sullo svegliarsi ritrovano nella loro mente pensieri dilettosi e lieti; ma quasi tutti se ne producono e formano di presente: perocché gli animi in