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40 | le prose |
do amante, ch’esser lo veggiamo poeta caldo? Chi veder non vuole a Grotta Ferrata le poche reliquie della Toscolana di Cicerone, che in oltre avea la Formiana, la Cumana, la Pozzuolana e la Pompejana di tutte più celebre per gran portico e bosco, e quasi dalle questioni Accademiche consecrata? E quella di Orazio nella Sabina? E quella di Catullo fuor della porta Valeria? Lascio quella di Marziale, le due del giovane Plinio, le tante di Seneca, e d’altri, che lunghissimo sarebbe il citar solamente; per non dir di Lucullo, che passò gran parte della vita tra i villerecci diletti, scrivendo i commentarj delle sue guerre, tornato che fu vincitore dall’Asia, e coltivando il ciliegio, che recato n’avea, parte la più innocente e più bella del suo trionfo.
Al risorger delle lettere, e delle arti questo genio ancora rinacque: ma benchè descritto si trovi non volgar giardino nella terza Giornata del Decamerone, e meglio