Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/703


di antonio rocco. 695


onde doveano vedersi nella lor produzione da picciole divenir grandipostille 1, e nella corruzzione l’opposito. Già una machina immensa, avendo le suo naturali resistenze, non nasce e non perisce intieramente in un istante; rimirate pure in tutte le cose naturali, e massime ne’ fenomeni sublunari durevoli, a’ quali dovrebbono assimilarsi le stelle vostre corruttibili, e le loro generazioni e corruzzioni alle generazioni e corruzzioni di questipostille 2. Or chi ha visto questo progresso nello stelle sudette? e perchè non dichiarate voi il modo della lor produzione o corruzzione?postille 3 troppo vi arrogate, credendo col dir solo «Si sono generate e corrotte, perche si son viste e disparse» vi si abbia a crederò, senza che ne apportiate una minima imaginaria ragionepostille 4; e tanto dite a punto, come cehi dicesse che alcuno nasce mentre va fuora di casa, e nell’entrar dentro muore. E qual inconveniente dall’altra parte fuora di poner gli epicicli col moto sudetto? forse repugnerebbe a quell’orbe che è tardissimo, almeno (come dicono) di un moto di settemila anni? che disconcio sarebbe se, a varii fini della natura incogniti ed impenetrabili dall’umano intelletto, qualch’una delle sue parti partecipi a porzione tal tardità di moto? Mostratemi, vi priego, caro Sig. Galileo (che non ho in verità, non ho, per Dio, altro fine che d’imparare), mostratemipostille 5 i grandi assurdi di questa posizione (che abbozzo, che accenno solamente, e ne lascio il compimento a chi più sapostille 6), e perchè

  1. io potrò molto meglio render ragione del subito apparir grandissime, che voi del comparir tali per l’approssimazione. Non potevi dir concetto che più vi progiudicasse.
  2. le nugole, moli immenso, talvolta in poche ore si generano, e molti giorni restano: simile a questo modo di comparire e dissolversi può esser quello delle stelle nuove.
  3. Voi non dichiarerete mai il modo della lor comparsa e sparizione, e massime sendosi vedute maggiori che mai nella lor prima comparizione.
  4. non occorre aggiugner altro, mentre Aristotile dice: «Il cielo è ingenerabile, perchè non si è visto comparir cosa nuova», perchè in consequenza viene che, comparendo cosa nuova, e’ sia generabile etc.
  5. e che volete che io intraprenda a mostrare a uno che è tanto cieco, dche non vede che una palla di ferro di cento libre non anticipa il moto d’una di 4 oncie un mezo braccio delle 200 d’altezza, ma ostinatamente credo e afferma che la grande va 600 volte più veloce della piccola?
  6. Alla fac. 50 [pag. 512, lin. 16-19] dite che chi scrive contro alcuna posizione, o pretende dar nuovo dottrine contra le antiche, non basta che dica «Quelle non son buone, io non l’intendo», ma con ragioni