Chi fia in quella etate
Forse vedrà rinascer tal semenza:
Ma io ho pur temenza
Che prima non risuoni l’alta tromba 60Che si farà sentir per ogni tomba.
Questa paura ognora più mi monta
Perchè in avarizia ognun si specchia;
Qui si comprende studia ed ammaestra.
Ne’ numeri ciascuno ha mente pronta, 65Dove moltiplicando s’apparecchia
Sempre tirare a sè con la man destra.
Non si truova fenestra
Che valor dentro chiuda.
Così si vede nuda 70L’adorna scuola da tutte sue parti;
E le meccaniche arti
Abbraccia chi vuol esser degno ed alto:
Però che questo salto
Fa che tal uomo reggimento piglia, 75Che mal sè regge, e peggio altrui consiglia,
Ben veggio giovinetti assai salire
Non con virtù, perchè la curan poco,
Ma tutto adopron in corporea vesta;
Sicchè ben posso aspettar l’avvenire 80Veggendo che già mai non cercan loco
Dove si faccia delle Muse festa.
Altri di maggior gesta,
Antichi nel senato,
Contra Scipione e Cato 85Ogn’ora fanno e seguon Catelina;
E se surgon ’n cina,
Per niente tengon Licurgo o Solone
A petto a lor persone.
Dicendo più saper chi più mal face: 90E chi più puote l’un l’altro disface.
Come deggio sperar che surga Dante,
Che già chi il sappia legger non si trova?
E Giovanni che è morto ne fe scòla.
A cui si vederà l’Affrica avante, 95Che dell’alto poeta venìa nova