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FRANCO SACCHETTI

Chi fia in quella etate
Forse vedrà rinascer tal semenza:
Ma io ho pur temenza
Che prima non risuoni l’alta tromba
60Che si farà sentir per ogni tomba.
     Questa paura ognora più mi monta
Perchè in avarizia ognun si specchia;
Qui si comprende studia ed ammaestra.
Ne’ numeri ciascuno ha mente pronta,
65Dove moltiplicando s’apparecchia
Sempre tirare a sè con la man destra.
Non si truova fenestra
Che valor dentro chiuda.
Così si vede nuda
70L’adorna scuola da tutte sue parti;
E le meccaniche arti
Abbraccia chi vuol esser degno ed alto:
Però che questo salto
Fa che tal uomo reggimento piglia,
75Che mal sè regge, e peggio altrui consiglia,
     Ben veggio giovinetti assai salire
Non con virtù, perchè la curan poco,
Ma tutto adopron in corporea vesta;
Sicchè ben posso aspettar l’avvenire
80Veggendo che già mai non cercan loco
Dove si faccia delle Muse festa.
Altri di maggior gesta,
Antichi nel senato,
Contra Scipione e Cato
85Ogn’ora fanno e seguon Catelina;
E se surgon ’n cina,
Per niente tengon Licurgo o Solone
A petto a lor persone.
Dicendo più saper chi più mal face:
90E chi più puote l’un l’altro disface.
     Come deggio sperar che surga Dante,
Che già chi il sappia legger non si trova?
E Giovanni che è morto ne fe scòla.
A cui si vederà l’Affrica avante,
95Che dell’alto poeta venìa nova


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