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capo incoronato d’alloro, e al rovescio poi una présenta la sua coronazione fatta per mano del Re, assistito dalla Prudenza e dall’Abbondanza; l’altra il Nascimento di Gesù Cristo. La sua tomba esser dovea ornata dal distico seguente, che il Poeta aveva per sè composto:
Actius hic situs est. Cineres gaudete sepulti,
Nam vaga post obitus umbra dolore vacat.
Vi fu posto invece il bellissimo di Pietro Bembo:
Da sacro cineri flores. Hic ille Maroni
Sincerus Musa proximus, ut tumulo;3
ciò ch’è verissimo, perocchè la Chiesa dei Serviti, ove sta il Mausoleo del Sannazaro, non è molto discosta dai giardini di San Severino presso la grotta di Posilippo, nei quali avvi il sepolcro di quel Virgilio, il cui giorno natalizio dal nostro Sincero era celebrato annualmente.
Geloso della propria sua gloria, vien detto fosse parchissimo nel lodare altrui; nullameno sapeva render giustizia ad un merito sommo ed a tutti è noto siccome alla presenza d’Ippolito Cardinale de’ Medici, essendogli presentato il divino poema del Fracastoro, si protestasse di nulla aver fatto con quel suo faticare, e ri,pulire di ben vent’anni, cedendo così da generoso la palma al suo vincitore. Amico della virtù e degli nomini veramente onesti, meritò finchè visse l’amicizia dei più celebri ai tempi suoi; nè