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Ed asili sicuri in cuoг tenevano,
Se a caso in qualche via tra i sassi ascondersi,
40E su pegli alti gioghi di fuggirsene
O un Nume, o i lor destini concedessero.
Alto allora i Garzoni: o lunge, gridano,
Lunge questi timor donzelle pavide,
Cacciate ogni vil cura or via dall’animo:
45Qui certo insidie non vi son: non trovansi
Nell’aperto latèbre: tutto vedesi,
Nè frodi questi luoghi in se nascondono.
Noi pur non i Lernei mostri, o l’ignifera 124
Chimera, non di Scilla i lupi, o l’orrida
50Cariddi ognor latrante generarono,
Nè con morso crudel le vostre viscere
Lacerare possiam: di Numi genere
Siamo noi pure, e tali che su ripidi
Monti vosco potrem cacciando scorrere,
55Con tali detti raddolciti gli animi,
Dai cor sicuri il timor triste scacciano,
E mosso il piede per li prati morbidi,
Fersi alfin presso al margo, e ai Numi cupidi,
Allora insiem strette le palme guidano
60Balli festosi in su l’erbetta, ed ilari
Molti e molti infra sè giri ripetono.
Or in agili salti i corpi librano,
Or molli i fianchi, ed or le braccia candide
Slanciano, e l’orme con pié alterno battono.
65Ma i Satiri sebben lor voci armoniche