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uscente dal mare, applicato già alla Venere di Fidia. Apelle rappresentolla in atto di asciugarsi mentre usciva dal mare. Diconla uscita dal mare, Esiodo nella Teogonia: Orfeo nell’Inno 54: Museo, nel poema Leandro ed Ero: Omero, Inno II: Antipatro, Anthol IV. Virgilio, Eneid. lib. V: Catullo, Epigram. 37: Tibullo, Eleg. lib. I. eleg. 2: Ovidio, Eroid. 15, Fast. lib. IV: Ausonio, Epigram. 106: Teocrito, Idillio XV ecc.

Cantò Ugo Foscolo nel primo delle Grazie:

     Eran l’Olimpo, e il Fulminante, e il Fato,
E del tridente enosigèo tremava
La genitrice Terra. Ancor dagli astri
Pluto ferìa; nè ancora eran le Grazie.
Una Diva scorrea lungo il creato
A fecondarlo, e di Natura avea
l’austero nome: fra’ Celesti or gode
Di cento troni; e con più nomi ed are
Le dàn rito i mortali, e più le giova
l’inno, che bella Citerea la invoca.
Perchè, clemente a noi che mirò afflitti
Travagliarci e adirati, un dì la santa
Diva, all’uscir dei flutti ove s’immerse
ravvivar le greggie di Nereo,
Apparì colle Grazie; e la raccolse
l’onde jonia primiera, onda che, amica
Del lito ameno e dell’ospite musco.
Di Citera ogni dì vien desiosa
A’ materni miei colli. Ivi fanciullo
La deità di Venere adorai.