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Ancora sul Capitolo I.


Insegnava Brunetto in Francia: Dell’anguilla gli anziani dicono, che chi bevesse del vino, ov’ella fosse annegata, non avrebbe mai più voglia di bere vino.

Non sembra fosse della medesima opinione il suo contemporaneo papa Martino IV di Tours, del quale cantò Dante nel XXIV del Purgatorio:

                                   e quella faccia
Di là da lui, più che l’altre trapunta,
     Ebbe la santa Chiesa in le sue braccia:
Dal Torso fu, e purga per digiuno
L’anguille di Bolsena in la vernaccia.

È curiosa la postilla del codice cassinese a questo luogo: Nunc super ejus sepulchro fertur quod sint isti duo versus:

Gaudent anguillae, quod mortuus hic jacet ille, Qui, quasi morte reas, excoriabat eas.

Ma alcuni pretendono si debba leggere: le anguille, e la vernaccia. La dottrina di ser Brunetto potrebbe addursi a favore di questa lezione. Avrà mangiato le anguille, e bevuto la vernaccia: non mangiato le anguille in la vernaccia in cui fossero morte le anguille.