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libro, agli uditori, o scolari, in tante lezioni, o brani del libro commentati di volta in volta. Ognuno perciò aggiugneva e toglieva o cambiava al libro secondo il suo libito. Questa fu, come ognuno vede, fonte inesausta di varianti, e di glosse al Tesoro.


Capitolo XXVII.


Questo re Conlofre, o Teolofre, è così dicifrato da Giovanni Villani lib. II cap. 10. «Aristolfo, detto in latino Teolofre» Il latino è spiegato a meraviglia!


Capitolo XXVIII.


«Giovanni XII papa, fu figlio non già di questo Alberto figliuolo di Berengario; ma di Alberico Patrizio Romano. Ma tutti i TT. leggono Alberto.» Sorio, postilla.


Capitolo XXIX.


Manfredi è dipinto colle tinte più nere dal guelfo Brunetto, che fu da esso esigliato. È trattato meglio da Bono, che per amore di esso vien meno al debito di fedele traduttore. Dall’Allighieri è registrato nel