Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
388 |
una cisterna, in una gabbia di ferro, o sopra una nave. Perchè non tradusse: Fu imprigionato in una carcere?
Nel capitolo L del libro I, dice: Le trainerent a chevaus; e Bono volgarizzò: L’uccisono a tradimento. In questo capitolo il t dice: Li Iuif le trainerent; e Bono volgarizza: Li Giudei lo tradirono. Nel trecento non si parlava, come oggi, di traini di ferrovie, per intendere senza difficoltà questo verbo.
Bisogna conchiudere: che Bono aveva un codice molto scorretto: o che non intendeva a sufficienza il francese: o che qualche amanuense ignorante e petulante, guastò il suo Volgarizzamento. Procedendo nella critica del Volgarizzamento del Tesoro, vedremo quale delle tre ipotesi sia più verisimile.
Ancora sul Capitolo X.
Leggono le stampe: Egli sanò Busil. Chi è codesto Busil? Nel ms. Ambrosiano è uno gottoso: e la Crusca insegna, che gottoso equivale a zoppo! Nella stampa 1533, un bosu. Nel ms. Bergamasco, I soto. Nel codice capitolare di Verona, un bum. Secondo il t è un clopin (claudus). Più sotto comparisce anche il padre di Busil! tanto famoso era un tempo codesto Busil da noi per nostra somma sventura ignorato! Il t legge poi, anzi che padre di Busil, le pere Publii, e lo annichila. Questo padre di Pubblio, guarito da s. Paolo, è rammentato negli Atti degli Apo-