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tempo di Nerone imperadore1, che per la sua grande crudeltade, lo fece crocifiggere, e fece dicollare santo Paulo, tutto in un giorno.

E quando santo Pietro venne a morte, egli ordinò un suo discepolo, che avea nome Chimento, a tenere la cattedra in suo2 luogo dopo di lui. Ma egli non la volle tenere, anzi constituì Lino suo compagno, che la tenne tanto quanto egli visse. E poi constituì egli Cleto, che altresì tennela tutta sua vita. E quando eglino furono morti amendue, Chimento stesso, che detto3 è di sopra, la tenne, e fu apostolico di Roma; e ciò fu appresso la morte di Tito imperadore di Roma, e fu quel Tito medesimo che al tempo di Vespasiano4 suo padre, che regnò appresso a Nerone, e conquistò la città di Ierusalem, e uccise li Giudei, e regnò dopo la passione di Cristo quarant’anni5.



  1. Il t ed il ms. Vis. Qui lors estait empereres de Rome.
  2. In suo luogo manca al t ed al ms. Vis.
  3. Che detto è di sopra, glossa di Bono.
  4. Il t Vespasien l’empereor: anche qui, come in Dante, l’imperadore regna, e non impera. Chè quello imperador che lassù regna (Inf. I). Imperadore manca al ms. Vis.
  5. Il t avoit conquis Iherusalem, et les Iuis mors et pris, et revengié la mort Ihesu Christ, XL ans après la passion. Cosi anche il ms. Vis.