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del fiume, e dissono: Di questo bosco uscirà qualche fiera salvatica e li mangerà, e noi saremo di ciò liberati, e diremo che noi abbiamo fatto quello che ci fu comandato. E quando li servi furono partiti, poco stante uno pastore di bestie, il quale aveva nome Faustolo, si trovò i detti fanciulli. Maravigliossene, preseli, e recollisi a casa. Egli aveva una sua moglie Lorenza, e disse: Donna, questi garzoni ho trovati sopra la riva del fiume, e sono molto belli. Priegoti che li guardi, e nutrichi, sì ch’eglino ci aitino guardare le nostre bestie. E questa donna quando li vide, ne fu molto invaghita per loro bellezza, e sì li prese a nudrire molto dolcemente. Questa fue femina, che volentieri faceva servigio di sua persona con ogni uomo; e in quello tempo tali femine erano chiamate generalmente lupe. E qua ene la maniera che furono figliuoli di una lupa, non sapiendo la gente che ’l fatto fosse a questo modo andato».


Capitolo XXXVII.


L’Allighieri aveva scolpita profondamente nella memoria questa lezione sull’origine di Firenze, quando nel canto XV dell’Inferno, si fece ripetere dal medesimo Brunetto:

Ma quell’ingrato popolo maligno,
     Che discese da Fiesole ab antico
     E tiene ancor del monte e del macigno,