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Capitolo XI.


Una dottrina simile a questa ha Dante nel XVII del Purgatorio.

Nè Creator, nè creatura mai,
     Cominciò ei, figliuol, fu senza amore.
     naturale, o d’animo; e tu ’l sai.
La natura fu sempre senza errore;
     Ma l’altro puote errar per malo obbietto.
     per troppo, o per poco di vigore.
Mentre ch’egli è ne’ primi ben diretto,
     E ne’ secondi sè stesso misura,
     Esser non può cagion di mal diletto:
Ma quando al mal si torce, o con più cura,
     O con men che non dee, corre nel bene,
     Contra il Fattore adovra sua fattura.


Ancora sul Capitolo XI.


Il terzo capoverso di questo capitolo è manifestamente tradotto dal Sententiar. I. 9, di Isidoro. Ecco il testo: Nullam esse naturam mali constat, quia natura omnis aut incommutabilis, ut Deus, est; aut commutabilis, ut creatura, est. Malum vero ideo natura nulla est, quia accedendo in bonam naturam efficit eam vitiosam, quod quum discedit, natura manet,


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