Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/219


147

Il sole è pianeta imperiale (Tesor. lib. II, 41) — Dio era

quello ’mperador che lassù regna (Inf. I):

lo ’mperador che sempre regna (Par. XII):

Lucifero era

Lo ’mperador del doloroso regno (Inf. XXXIV). Perfino nel regno dei cieli, e nel regno dell’eterne pene, Dante vedeva un imperadore.

La sentenza qui riportata, è attribuita ad Aristotele nel Libro di Sentenze; testo di lingua edito da F. Zambrini a Faenza, Tip. Conti 1853.

La sentenza è questa, al n. 41: Lo cominciamento è grande parte di tutta l’operazione.

È anche nel Fiore di filosofi e di molti savi, attribuito a Brunetto Latini, edito da A. Cappelli nelle Curiosità Letterarie di Bologna N. 63.

Quando l’autore scriveva quest’enciclopedia del suo secolo, perseguitato da’ propri cittadini ramingava in terra straniera: fatto pur troppo non raro nella storia d’Italia. Ma per la nequizia di pochi, non era in lui spento nè intiepidito il santo amore di patria. Noi siamo d’Italia! prorompe con nobile alterezza nell’esordio dell’opera. La terza parte del mio Tesoro, egli dice, insegnerà come il signore debba governare le genti che ha sotto di sè, specialmente secondo l’usanza d’Italia. È indigena del bel nostro paese la sapienza civile.

Noi, generosamente egli dice, quando considera come mallevadori della sua dottrina tutti i cultori della sapienza.