della ragione. Prima volta che l’elemento speculativo è stato distinto, nel pensiero, dall’elemento empirico, e che, per questo mezzo, fu la coscienza preparata alla vera idea della filosofia, ec. ec.“ — Questo filosofo intese quella forza che noi oggi diciamo affinità, e ch’ei poeticamente nomina amicizia, la quale congrega le particelle omogenee, ed intese del pari una forza contraria che disgrega i composti, da lui detta odio, e ne fece partecipe il fuoco ec.; pose per gli animali ed i vegetabili uno stesso fine, il riprodursi, e venir la pianta dal seme come l’animale dall’uovo, ed essere comune la natura dell’uomo e del seme, chiamando ovipare le piante, e così precedendo il Cesalpino e l’Harvey; preparò a Linneo il sistema sessuale delle piante, di cui conobbe il fecondarsi mediante la mescolanza dei sessi; Empedocle scoprì nell’orecchio, dilicatissima ricerca, la chiocciola, e riconobbe l’udire dal percuotere dell’aria nell’orecchio; conobbe il peso dell’aria e vide ciò che il sommo Galilei non seppe spiegare ai fontanieri di Boboli; stabilì farsi, negli animali e ne’ vegetabili, la nutrizione per mezzo di pori, e per mezzo di pori la traspirazione; disse, divinando in parte il Newton, i colori non essere sui corpi, ma negli occhi, così chiamandosi i movimenti eccitati nei nervi, ed essere quindi le sensazioni bensì reali, ma non rappresentanti la vera natura dei corpi; Empedocle insegnò forse i primi elementi del sistema dinamico alemanno; egli imaginò una cosmogonia, i cui sogni furono adottati da E. Darwin; finalmente non ultimo testimonio del suo stupendo ingegno fu il vedere laute cose per congettura e l’accorgersi quanto la sua età andasse lontana dal vero. — Piacenti conchiudere questa lunga nota con un passo di Plutarco (del primo freddo), dal quale è manifesto che non solo gli antichi conobbero il fuoco centrale, ma che Empedocle pensò, di tanto precedendo i moderni, i monti formarsi per emer-