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Un Cesare nell’altro aver parea
     La semplice camicia in su la pelle,
     E sopra un seggio imperial sedea,
     Con la berretta quadra e le pianelle:
     Ma due ragazzi che di dietro avea,
     Gli attaccavano al cul le zaganelle;
     Ed egli con la man sopra un tappeto
     Diceva la corona, e stava cheto.



St. XLI. Allude alle stelle Medicee, che Galileo scoperse nel 1610, per mezzo del suo telescopio, al numero di quattro, che per orbite determinate e distinte, e con regolari periodi, aggiransi intorno al pianeta di Giove.


CANTO TERZO.


Stanza II. Arrigo, o Renzo, o Enzio, come da’ Tedeschi comunemente vien detto, fu figliuolo dell’imperatore Federico II. Riccobaldo, che visse a’ tempi di lui, lo chiama giovane in armis strenuus, et nobilis indolis, quem et omnes adversarii laudabilem virum testantur. Fu egli dal padre nella sola età di anni tredici creato re di Sardegna. Nel 1241 nominato generale di marina superò e distrusse l’armata de’ Genovesi. Dopo tali prove di valore il padre lo costituì suo generale legato di Lombardia quando toccava appena il ventesimo anno.

St. XI. Culagna è una rocca smantellata sulle montagne di Reggio. Col nome di Conte della Rocca di Culagna il Poeta intese forse di sferzare un certo conte di Bismozza Ferrarese, solennissimo vantatore e poltrone, siccome egli s’esprime in una sua lettera al canonico Barisoni.

St. XIII. Prima che le corna fossero trasportate al corrente metaforico significato, non si vergognarono molti uomini insigni di portarle per loro insegna sopra il cimiero: e fra gli altri vi fu Pirro famoso re degli Epiroti, di cui lasciò scritto Plutarco (in Pyrrh.) Pyrrhus autem stabat detracta casside, ac rursus eam capiti imponebat, ut insigne hircinorum cornuum nosceretur. Anzi appresso intere nazioni furono in uso siffatte insegne. Alex. Gen. dier. l. I. c. 20. Barotti.

St. XIX. Questa è la gente del Bondeno, presso alla quale anticamente scorreva il Po con tutto il corpo delle sue acque, e bagnando a mezzodì le mura di Ferrara andava a mettere in mare; ma poi divisane buona parte col taglio di Sicardo a Ficarolo