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libro terzo 65

E ciò che non voluto esce dal tronco
Abbandoni al suo ferro. Util non meno
Che necessario fu il potar per tempo:
Sì perchè non danneggi alla ricolta,
Che nell’urtar del ferro, e nelle scosse
Perir potrebbe, sì perchè di sugo
In primavera oltre l’usato abbonda
In tutta sua fecondità la pianta,
E quindi in miglior modo si rintégra
Delle impresse ferite, e le risalda.
Oltre al potar dell’albero che ogn’anno
In certi tempi ha loco, usar convienti
Il ferro ogni qual volta si palesi
Morbo improvviso nelle piante, e ratto 4
D’onde ha sede partendo, il tronco investe
E le radici, se il rimedio è tardo.
Qual se maligno serpe umor ne’ corpi
Umani, e di putredine circonda
L’un membro o l’altro, il fisico coltello
Acutissimo scende, e nelle vive
Carni si affonda a cui d’intorno geme
L’espresso sangue, e tremano le fibre;
Ma sicuro le origini discuopre
Del crudo morbo, e dagli offesi parte
I non offesi membri, onde non passi
Il mal contatto a questi: similmente