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lor popolo, Nè alcuno che sopravviva loro nelle loro abitazioni.

20 

La posterità stupirà del lor giorno, Come gli antenati ne avranno avuto orrore. 

21  Certo tali saranno gli abitacoli de’ perversi, E tal sarà il luogo di coloro che non conoscono Iddio.

19
  E GIOBBE rispose, e disse:

2  Infino a quando addoglierete voi l’anima mia, E mi triterete con parole?

3  Già dieci volte voi mi avete fatta onta; Non vi vergognate voi di procedere così stranamente meco?

4  Ma pure, sia così certamente che io abbia fallito, Il mio fallo dimorerà meco.

5  Se pur volete innalzarvi sopra a me, E volete rimproverarmi il mio vituperio,

6  Sappiate ora che Iddio mi ha sovvertito, E ch’egli mi ha intorniato della sua rete.

7  Ecco, io grido violenza, e non sono esaudito; Io sclamo, e non mi si fa ragione.

8  Egli ha abbarrata la mia via sì che io non posso passare; Ed ha poste le tenebre sopra i miei sentieri.

9  Egli mi ha spogliato della mia gloria, E mi ha tolta la corona del mio capo.

10  Egli mi ha disfatto d’ogn’intorno, sì che io me ne vo via; Ed ha fatta dileguar la mia speranza, come quella di un albero;

11  Ed ha accesa la sua ira contro a me, E mi ha reputato per uno de’ suoi nemici.

12  Le sue schiere son venute tutte insieme, E si hanno spianata la via contro a me, E si sono accampate intorno al mio tabernacolo.

13  Egli ha allontanati d’appresso a me i miei fratelli; I miei conoscenti si son del tutto alienati da me.

14  I miei prossimi se ne son rimasti, Ed i miei conoscenti mi hanno dimenticato.

15  I miei famigliari, e le mie serventi, mi tengono per istraniero; Io paio loro un forestiere.

16  Io chiamo il mio servitore, ed egli non risponde, Quantunque io lo preghi di mia bocca.

17  Il mio fiato è divenuto stranio alla mia moglie, Benchè io la supplichi per li figliuoli del mio ventre.

18  Fino a’ piccoli fanciulli mi disdegnano; Se io mi levo, sparlano di me.

19  Tutti i miei consiglieri segreti mi abbominano; E quelli che io amava si son rivolti contro a me.

20  Le mie ossa sono attaccate alla mia pelle ed alla mia carne; E non mi è rimasto altro di salvo che la pelle d’intorno a’ miei denti.

21  Abbiate pietà di me, abbiate pietà di me, o voi amici miei; Perciocchè la mano del Signore mi ha toccato.

22  Perchè mi perseguitate voi come Iddio, E non vi saziate della mia carne?

23  Oh! fosser pur ora scritti i miei ragionamenti! Oh! fosser pure stampati in un libro!

24  Oh! fossero in sempiterno intagliati con uno scarpello di ferro E con del piombo, sopra un sasso!

25  Ora, quant’è a me, io so che il mio Redentore vive, E che nell’ultimo giorno egli si leverà sopra la polvere;

26  E quantunque, dopo la mia pelle, questo corpo sia roso, Pur vedrò con la carne mia Iddio;

27  Il quale io vedrò, gli occhi miei lo vedranno, e non un altro; Le mie reni si consumano in me.

28  Anzi dovreste dire: Perchè lo perseguitiamo noi? Poichè la radice della parola si ritrova in me.

29  Temiate della spada; Perciocchè il supplicio dell’iniquità è la spada; Acciocchè sappiate che vi è un giudicio.

20
  E SOFAR Naamatita rispose, e disse:

2  Perciò i miei pensamenti m’incitano a rispondere, E perciò questa mia fretta è in me.

3  Io ho udita la mia vituperosa riprensione; Ma lo spirito mio mi spinge a rispondere del mio intendimento.

4  Non sai tu questo, che è stato d’ogni tempo, Da che l’uomo fu posto sopra la terra;

5  Che il trionfo degli empi è di breve durata, E che la letizia dell’ipocrita è sol per un momento?

6  Avvegnachè la sua altezza salisse fino al cielo, E il suo capo giungesse infino alle nuvole;

7  Pur perirà egli in perpetuo, come lo sterco suo; Quelli che l’avranno veduto, diranno: Ove è egli?

8  Egli se ne volerà via come un sogno, e non sarà più ritrovato, E si dileguerà come una visione notturna.

9  L’occhio che l’avrà veduto nol vedrà più, E il suo luogo nol mirerà più.

10  I suoi figliuoli procacceranno il favor de’ poveri, E le sue mani restituiranno quel ch’egli avrà rapito per violenza.

11  Le sue ossa saranno ripiene degli eccessi della sua gioventù, I quali giaceranno con lui in su la polvere.

12  Se il male gli è stato dolce nella bocca, Se egli l’ha nascosto sotto la sua lingua;

13  Se l’ha riserbato, e non l’ha gittato fuori; Anzi l’

Sal. 17. 15. 1 Cor. 13. 12. 1 Giov. 3. 2. b Sal. 37. 35, 36; 103. 16. Sal. 25. 7.