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64 | briccola. |
breke cosa rotta. Notevole che nell’aat. s’incontra il composto murbrëchâ ariete strumento da romper muri, murbrëchô rompitor di muri. Se aat. brechâ fosse entrato direttamente in it., avrebbe dato brecca, ossia avrebbe conservato il suono gutturale, e non avrebbe preso il palatale: v. briccola e sbreccare. Il nome ger. erasi formato da vb. brëhhan [got. brikan], donde mat. tm. brechen rompere spezzare. La rad. idg. è bhreg che si riflettè altresì in gr. Fραγ ῥήγνυμι e in l. frango, secondo la legge di Grimm per cui a una f nel gr. e nel lat. corrisponde un b nel ted.; cosicchè le parole breccia frazione frammento cataratta sono riflessi fonetici della stessa radice indeu. elaborati da diversi popoli. Il tm. Bresche e ol. bres rientrarono nel territorio ger. dal fr. al principio del seicento. Il nome è perfettamente sconosciuto al bl. Der.: breccia-iuolo-re-to; breccioso; imbrecciare.
Briccola, sorta di macchina da guerra (Morelli, Capponi). Paralleli: fr. bricole, sp. brigola. Procedette immediatamente da mat. brëchel “rompitore” o meglio “ciò che rompe”. Il fatto che brëchel è ignoto all’aat. indica per se stesso che l’introduzione seguì nel medio-evo inoltrato: probabilmente nel sec. 12º o 13º, ricorrendo bricola nel bl. dello Scriba Ann. Gen. an. 1241. Il Morelli scrive «bricole, cioè mangani»; la quale spiegazione implica, secondo me, che bricola era parola nuova ed usata da poco tempo. Il Mackel crede che fr. bricole [sec. 15º] riproduca la voce it., e questa un ger. brëkel o brikil, il cui suffisso il fu reso con it. ola; ma brëkil non è documentato, e del resto tutto conferma l’orig. dell’it. dal mat. Però l’afr. presenta brich briche con signif. uguale all’it. La rad. di mat. brëchel è brek vista sotto breccia. Un composto it. notevole è combriccola che valse prima “più briccole che battono in un punto”; poi “più persone che rompono un muro”, ed infine “compagnia d’ingannatori”. Der.: briccolare.