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guindola, fr. guinde, trent. binda riposa su ger. aat. winta, winda donde mat. winde, tm. Winde, Windel verricello, mezzo per far girare da vb. aat. wintan, mat. tm. winden, ing. to wind girare, torcere. Questa voce ignota al bl., compare nello scritto solo nel cinquecento. Forse vegetava nei dialetti dell’Alta Italia ov’era entrata coi Longobardi. Altra forma assunta dal nome ger. è Guindolo coi sensi però non tutti eguali. Dal moto che con esso si dà a checchessia, bindolo prese anche il senso di “aggiratore, imbroglione”. La rad. wind non ha corrispondenti fuori del campo ger.; ma dentro di esso, mediante differenziazioni apofonetiche, diè luogo a numerose forme verbali, tali, per es. wenden wandeln wandern. Der.: bindo-la-lare-lata-leria-lesca-mente-lesco-lone. Abbindola-re-tura. V. Guindolo.

Biondo, giallo-bianco (Dante, Villani). Con fr. blond, sp. blondo, ing. blond blont, tm. blond, immediatamente riposa su bl. blundus ricorrente già in Jo. de Genua, Michele Scoto, in una carta di Spelmann relativa a Gugl. il Rosso d’Inghilterra (1100) detto ivi Blundus ecc. Questo bl. blundus secondo alcuni risalirebbe ad ags. blonden misto, epiteto dato ai capelli. Benchè ideologicamente questa etim. non paja soddisfacente al Diez, noi col Kluge e col Faulmann riteniamo che si debba partire da un ger. * blundo da preger. bhlndho, affine a sans. bradh-na rossiccio. Da una parte, dice il Kluge, questo era un colore di capelli proprio singolarmente dei popoli nordici, dall’altra il ger. diè alle lingue neol. parecchi altri nomi di colori (bianco, biavo, blu, bruno, grigio). Il Diez cavato afr. bloi da anrd. blaut, aat. blôdi mat. tm. bloede “tenero, dolce, mite”, ne fa venire per nasalizzatone afr. blond, donde bl. blundus. Un tal termine sarebbe stato appropriato ai biondi per la generale mitezza del loro carattere. Ma l’esistenza di ags. blonden applicato ai capelli porta a dare la preferenza alla prima delle ipotesi. Der.: bionde-ggiare-llo-zza.