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berla — bettola. | 35 |
legare, fasciare. Mediante ablaut o apofonesi dalla rad. ger. bind si svolsero in quel campo molte altre forme: ad es. tm. Bündel ing. bundle, afr. boundle, ing. bond bend e specialmente aat. band striscia che produsse i rom. banda, bandiera; sicchè queste ultime forme e benda sono rampolli germogliati sullo stesso tronco, salvochè benda è entrato posteriormente cioè co’ Longobardi, mentre il primo gruppo coi Goti. Secondo il Kluge la rad. preger. è bhendh, sans. bandh fermare, incatenare, l. offendimentum, offendix legame, nodo, gr. πείσμα per * πενθσμα legame, πενθερός suocero, san. bandhu parente. Bl. binda ricorrente poco dopo il 1000 vale “striscia, lamina, nodo”, e bl. bindare usato già da Elfrico verso il 980 e poi in Italia verso il 1215 “legare, fasciare, coprire”. Der.: benda-re-tura; bend-ina-uccio.
Berla, cesta (dial. mil.). Dall’aat. biral biril cofano.
Berza, calcagno (B. Latini, Dante). Senza corrispondenti nelle lingue sorelle. Dal tema ger. che diè got. fairzna, aat. fërsana, mat. fêrse, tm. Ferse d’ug. sig., ags. firsn, ol. fersen. Parrebbe riposare direttamente sul mat.; ma un nome di tal genere difficilmente può essere stato importato nel medio-evo avanzato; quindi deve risalire ai Longobardi, benchè non compaja nel bl. La rad. preger. è pers-ná-ni da idg. fersnô-ni riflessosi in gr. πτέρνα calcagno, stinco, l. perna, (donde sp. pierna) e forse l. pernix veloce per persnix.
Bettola, osteria da gente bassa (Varchi, Buonarroti). Il Ferrari e il Muratori proposero t. betteln mendicare, etim. respinta dal Diez perchè del signif. ger. non resta traccia in nessuno dei dial. italiani. Il Caix propone aat. beitôn baitôn riprodotto da lom. baita, tirol. bait baita capanna, friul. baite. L’e della vocale tonica potè provenire da ditt. aat. ei Ma anche questa deriv. non è sicura. Meglio si presterebbe t. bettel inezia, bagatella, se il senso non fosse troppo diverso.