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32 batto — beffa.

berfreid, Gug. Armorico belfragium, Federico I Imp. all’an. 1190 verfredus, Innoc. III verso il 1200 bertefredus. Altre forme bl. sono: berefridus, belfredus, bilfredus, balfredus. Il butifredus del Mem. Potest. Reg. all’ann. 1288 e il battifredum di Galvano Fiamma 1372 paiono piuttosto ricalcati sull’it., il quale it. fu foggiato dal popolo dietro un falso ravvicinamento a battere.

Batto, sorta di nave da remo (G. Villani). Riposa su ags. bât ing. boat, anrd. bâtr, sv. bat, ol. boot, tm. Boot piccola nave, da ger. baita. L’it. immediatamente risale a bl. batus battus ricorrente in Leges Ethelredi Anglici, in Monast. Anglic., e in Dipl. di Filippo il Lungo di Francia. V. Battello.

Bazza, buona fortuna, sorta di giuoco di carte (B. Latini, Berni). Risp. sp. baza, cat. basa d’ug. sig. Il Diez lo riporta a raro mat. bazze guadagno vantaggio, avente la stessa radice di baz meglio. Il vocab. sarebbe stato diffuso dai soldati tedeschi col giuoco rispettivo. Der.: bazzecola, bazzi-ca-care-tura.

Becca, cintola, tracolla (L. Medici, Celli). Con sp. beca pare riprodurre ags. wecca filo attorcigliato, cui risponde mat. wieche tm. Wieche della stessa rad. di tm. Wickel, ol. wiek, ing. wick viluppo. Ma fa difficoltà il senso che nelle lingue ger. era di “filo attorcigliato per ardere, lucignolo”, ovvero quello di “fascia per ferite”.

Beccabunga, sorta di pianta acquatica (Vallisnieri † 1730). Con sp. port. becabunga, fr. bécabunga riproduce direttamente bt. beckebunge, cui risponde at. Bachbunge che letteralmente vale “tuberosa di ruscello” risultando da Bach ruscello e Bunge, [aat. bungo, mat. bunge] tubercolo. Il nome in Germania divenne universale solo nel sec. 16º, e le lingue neol. l’hanno introdotto solo nei secoli 17º e 18º. Il russo ne ha cavato ibunkà.

Beffa, burla, scherzo, dileggio (Dante, Boccaccio). Connessi a. sp. prov. bafa, sp. befa, afr. beffe derisione,