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punta, rebbio, e ciò perchè il metallo si pone a fondere su rebbi. Altri pensarono a tm. Zinn stagno, col suffisso slavo k. Checchè sia di questo, è certa l’orig. ted. del vocabolo. Der.: zincoso; zincografia.

Zincone zingone, piuolo, stanga, spranga, mozzicone d’albero tagliato (Lorenzi † 1822). Il nome appare dunque molto tardi nello scritto; ma dovette esistere ab antico nella parlata, trovandosi nel Sacchetti il dimin. zingoncello piuolo ingessato nel muro per attaccarvi panni. Molto probabile l’orig. dal ceppo ger. che presenta aat. zinko, mat. zinke, tm. Zinken punta, rebbio. Der.: zingoncello.

Zinna, mammella, poppa (Pulci, Civ. Calv.; Firenzuola). Questo nome, senza corrispondenti nelle lingue rom., non fu considerato dal Diez nè da alcun altro etimologista. Però il vocabolario del Tramater lo riporta a celt. sine sinne poppa. Se in quella lingua esistette realmente sinne, una tale etimologia è certo assai probabile. Ma il non possederlo il fr., mi fa inchinare a supporlo piuttosto derivato da aat. zinna, donde mat. zinne, tm. Zinne punta prominenza, mediante il concetto intermediario di “capezzolo”. Der.: zinn-accia-ale-are

Zipolo, piccol cavicchio con cui turasi la cannella della botte o vasi simili (Burchiello, Bellincioni). Senza corrispondenza nelle lingue neol. Il Diez propose tm. Zipfel punta, gherone, affine a ing. ol. tip. La derivazione dal t. è chiara; ma anzichè riferirlo al tm., conviene per necessità storica farlo piuttosto risalire a mat. zipfel zipf punta acuminata, vetta, giacchè da una parte la voce it. compare fin dal sec. 15º, dall’altra l’aat. non conosce zipfel. Trattandosi di termine relativo al bere, una tale introduzione da parte dei Tedeschi nel periodo del mat. non presenta nulla di strano. Secondo il Kluge anche bt. timpen punta, spetta mediante nasalizzazione a questo ceppo ger. a cui lontanamente è affine Zapfen. (V. Zaffo) turacciolo. Der.: zipoletto.