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532 | visigoti — voga. |
sine, n. gr. βίσινον. Il Diez ravvicina le voci rom. alle ger. aat. vîhsela mat. wîhsel wissel wîsel, tm. Weichsel d’ug. sig., ma non dà come certa la deriv. di quelle da queste. Ma lo Scheler dà come certa l’origine dal ger. delle fr.; ed allora bisogna ammettere come tale anche quella dell’it., molto più che il Kluge assicura essere aat. wihsela di carattere fonico indubbiamente germanico. Notevole però che it. visciola appaia tanto tardi; il che sarebbe difficilmente spiegabile se si dovesse partire da l. viscus come vorrebbe lo Zambaldi. Lo Scheler suppone che la forma fr. primitiva sia guisne da guisine. Ignoto al bl. Der.: visciolone.
Visigoti, nome d’un ramo dei Goti. Riposa su bl. Visigothi, che si suppone essere riproduzione di ger. aat. Wëstgothen, Goti occidentali.
Voga, azione del vogare, direzione, impeto, uso andazzo costume (Buti, Berni). Risp.: sp. boga, port. voga, fr. vogue corso della nave, oscillazione. Base: ger. * woga presupposto da tm. Woge flutto maroso cavallone. Forme documentate dell’aat. sono: vâg vâc wak [gen. wâgi-es] acqua commossa in fiume lago o mare, acqua onda. Di là mat. wâc wâg. Da queste forme coll’a il fr. trasse vague onda, e da esso venne port. vagua. Aat. wag con ags. vaeg donde a. fiam. vaeghe, ing. vave, procedeva da ger. wêgho wêghi che scorgesi in got. wêgs onda flutto, da rad. idg. vegh commoversi. Del resto io credo che il gruppo di nomi rom. qui sopra esposti risalga immediatamente al corrispondente nome ger., e non che siasi svolto dal vb. rom. vogare, poichè nell’aat. troviamo la frase in wagô wesan rispondentissima per forma e per senso a it. «essere in voga», che valeva dapprima “essere in corso” (detto di nave), e poscia in senso morale “essere in uso, in riputazione”. La forma rom. esatta dovrebb’essere it. goga, fr. gogue; ma per necessità eufonica si è avuta la dissimilazione. V. Vogare.