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tacca — taccagnare. 501

sto cocchio velocissimo portato dalla Germania e comparso sul corso di Ferrara nel 1714 =. Qui adungque ci è dato di sorprendere l’epoca precisa dell’introduzione della cosa e del nome. Una tale sorta di cocchio in ted. dovette forse il suo nome allo scorrere via rapidissimo come un nuotatore. Il vocab. it. non fu trattato nè dal Diez nè dal Caix nè dallo Zambaldi.

T

Tacca-ola-erella, tecca teccola tega, segno; piccolo mancamento in coltello o ferro, piccolo taglio, neo, difetto, vizio, magagna, statura (B. Latini; Polo Mil.). Rispondono: fr. tache segno, macchia, afr. teche, tecke, teque vizio, difetto. Il Diez riporta questo gruppo alla rad. tac che vedrassi in tacco taccone, ed è seguito in ciò dallo Scheler che si sforza di connettere i sensi che sono veramente disparatissimi. Io credo invece col Vossio, col Burguy, Gramm. 1. I, 354 e col Caix che questo ceppo spetti al ger. got. taikns segno, as. tècan, ags. tâcen, dan. tegn, tm. Zeichen segno; e specialmente ol. tacken piu vicino di forma. Il bl. ci presenta tacha marca, termine d’un campo che già il Vossio † 1649 aveva raffrontato a ol. tacken d’ug. sig. L’oscillazione rom. fra tac e tec è spiegata perfettamente dalla corrispondente varieta delle forme ger. V. del resto Tacco.

Taccagnare zaccagnare, bisticciarsi per cose da nulla. È vb. dialettale dell’Alta Italia, a cui risponde fr. taquiner cavillare, taquin cavillatore. Il Diez fa di questo vb. un der. da taccagno (v. q. p.); quindi esso risalirebbe in ultima analisi ad aat. zäh tenace, spilorcio. I senso non è di difficile deduzione da taccagno. Ma lo Scheler crede che al radicale del vb. fr. risponda meglio ol. tagghen = t. zancken altercare. La presenza del vb. in quistione nei dialetti della valle del Po, fa supporre una importazione longobarda. V. Taccagno.