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502 | taccagno — tacco. |
Taccagno, avaro, spilorcio, gretto (Firenzuola, Discorsi). Paralleli: comasc. tachin, sp. tacânô d’ug. sig. Il Diez unisce qui anche fr. taquin, che però presenta un senso un po’ diverso, quello di “cavillatore”. Morfologicamente gli è vicino il t. Zacken uncino, rampino; ma il senso conduce necessariamente ad aat. zâhi zähe, donde tm. zäh tenace, avaro con ol. taaj, taajard avarone, ags. tóh ing. tough, tenace, da rad. ger. tanh tenere saldo. Ma lo Scheler pure ammettendo la der. dal detto ceppo ger., preferisce le forme bt. di quest’ultimo alle at., cioè tach, taag, ol. taig taeg d’ug. sig. La transizione ideologica dei sensi è la medesima che scorgesi in l. tenax tenace-avaro. Nel bl. questo nome non compare. Der.: taccagneria.
Tacco-ne, parte posteriore del suolo della scarpa, pezzo di suola che s’attacca alle scarpe (Buonarroti). Rispondono: fr. tacon pezzo di cuoio, val. tac placca, ferro bianco, annon. tacq pezzo di terra, linguad. tacho chiodo, fr. tacon ulcere delle cipolle, taqòn termine marinaresco, sp. port. tacon suola di legno per scarpe. Questo gruppo, che noi separiamo da quello visto sotto tacca, è quello stesso donde sonosi svolti i vb. dial. taccare, tacare [lombard. venet. emil.] lad. taccar, prov. tacar tecchir connettere, congiungere appiccare, consolidare; poi i composti it. attaccare, fr. attacher attaquer, sp. atacar; staccare fr. détacher. Evidentemente il concetto fondamentale era quello di “un qualche cosa formato in modo da servire bene a connettere” Ora benchè rad. tac ricorra anche nelle lingue celtiche, gael. tac cornov. tach chiodo, la maggior diffusione ch’essa ha nel campo ger. e la regola della preferenza da darsi al ger. sul celtico in caso d’origine controversa fra quelle due lingue, ci autorizza senz’altro a riportare questo ceppo al ger. dove troviamo: ol. tak, tacken, ags. taecan, ing. take afferrare, impugnare prendere, tm. zachen uncino. It. attaccare viene spesso usato nello stesso senso di attecchire: non potrebbero i due vb. avere la