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squillare. 473

mat. schëlle, tm. Schelle sonaglio. Secondo il Waltemath e il Mackel alle forme afr. e prov. stava a fondamento un ger. e abfr. skëlla; ma è chiaro che anche alcune di quelle del bl. e dell’it. richieggono nell’originale ger. una forma colla gutturale forte. Il Diez è d’avviso che l’it. squilla debba la sua forma col qu anzichè col sch, ad un ravvicinamento popolare a l. e it. squilla nome d’un pesce. Si può peraltro osservare che una forma uguale perfettamente all’it. la troviamo parecchie volte nel bl. fuori d’Italia, poichè ci presentano squilla Ardo Monacus in Vit. S. Ben. An. e il Sinodo di Nimes all’an. 1281. Notevole che l’it. ha nobilitato molto il signif. del vocab. ger., giacchè squilla vale “campana”. Il Graff, il Diez e lo Schade riferiscono il nome ger. a vb. aat. scëllan, skëllan, mat. schëllen risuonare, rumoreggiare; tm. schallen schellen d’ug. sig. Vedi squillare1.

Squillare1, sonare, risuonare (Dante, Ottim. Comm.). Proviene da ger. * skëllan [got. * skillan], donde aat. scëllan, scëllen skëllen, schëllen, mat. schëllen risuonare, far rumore. Il tm. schallen d’ug. sig. risale alla forma mat. schallen svoltasi dal nome aat. scal (l) suono, che produsse poi anche mat. schal tm. Schall suono. Altre forme ger. sono: anrd. skialla, nd. skella risuonare per percossa Vigfusson 551, Möbius 379. A questo ceppo, oltre a scëlla donde squilla e a skillings da cui scellino, spettano numerosi derivati riportati dallo Schade p. 787. Il quale Schade confronta col ger. il lit. skalyti latrato acuto del cane da caccia, skalikas cane da caccia forte abbajante, a. pruss. scalenix sorta di cane da caccia Kurschat 1, 203, Fick2 903. Il signif. un po’ diverso mi fa credere che vb. it. squillare sia derivato direttamente dal vb. ger., e non dal nome squilla.

Squillare2, muoversi o volare con prestezza (Ninf. Fies.; Morgante). Questo vb. si deve separare nettamente dal precedente, benchè i vocabolari li confondano insieme.