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464 | sparviere. |
procederebbe dall’agg. primitivo sparin da cui esparin espariner esparinier esparigner, donde finalmente espargner. Accetta poi l’opinione dell’Ulrich, il quale nella Zeits. III 266 propone un tipo aat. * sparanjan derivato da sparên come propone un * luranian per fr. lorgner. Anche il Mackel mette a base del vb. in questione un ger. sparanjan; ma di questo fa un deriv. non da vb. sparôn ma da nome * spara donde aat. spar sparî sperî, mat. spare spar parsimonia frugalità astinenza semplicità, e ciò per la ragione che i vb. ger. in anjan injan sono tutti denominativi. Il ceppo ger., oltre alle forme viste fin qui, ne sviluppò parecchie altre come vb. ol. sparen ags. sparian, ing. to spare, anrd. spara risparmiare astenersi; inoltre tm. sparsam spärlich parco scarso tenue, Spärlichkeit frugalità Sparsamkeit parsimonia. All’agg. del tm. rispondono: ags. spär anrd. sparr, poi bav. sper spörr spör stretto scarso povero asciutto arido dal secco. Lo Scheler osserva che al vb. rom. è molto più vicino il ceppo ger. che non lat. parcere, che del resto al pari del tedesco procede da sans. sparc stringere serrare. Il Kluge poi respinge l’affinità del ger. con gr. σπαρνός disperso raro, proposta dello Schade. Der.: sparagno, risparmiamento, risparmio.
Sparviere-o sparaviere, sorta d’uccello di rapina (Novellino, Brunetti, Dante). Rispondono: prov. esparvier, cat. esparver, asp. esparval, afr. esparvier espervier fr. épervier d’ug. sig., lad. sprer avoltojo. Le voci rom. immediatamente riposano su bl. sparvarius ricorrente già in Lex Salic. tit. 7, Lex Bajuvar. tit. 20, e in Capit. di Carlo M. an. 802. (Le altre forme bl. essendo relativamente tarde, anzichè aver servito di base alle lingue rom., ne sono riproduzioni: tali sono: sparverius (?) di Papia, sprevárius di Irminon abb. di S. Germano; sparaverius in territ. ital. e quindi riproduzione di it. sparaviere, espervarius in territorio fr. ing. e quindi riproduzione di fr. espervier). Il bl. a sua volta risaliva direttamente a ger. sparvâri,