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462 | spalto — spanna. |
mine, ol. spaecke, stanga, at. spachen, spachten verga, bastone. Il concetto di “secchezza aridità” si cambiò in quello di “scoppio, fenditura” che ne è l’effetto. Deriv.: spacc-amento-ato-atura; spacca-mondo-monte-sassi.
Spalto, pl. spaldi, sporto, ballatojo, pavimento, suolo, scarpa o pendio di muro, tavolato sopra un muro (Dante, Buti). Il bl. spaldum-dus (an. 1320) è riproduzione dell’it. Rispondono soltanto veron. e venez. spalto d’ug. sig. Il Diez si chiese se venisse da aat. spalt donde mat. spalt tm. Spalt fessura, crepaccio. Ci pare si debba senz’altro rispondere di sì. La forma è evidentemente corrispondentissima. Il senso poi, per quanto a prima giunta sembri totalmente diverso, deve fare poca difficoltà, poichè è ovvio scorgere quale concetto unisca i sensi presentati dal vocab. ger. e dall’it. Difatti il signif. di quest’ultimo “sporto, tavolato” che, come vuole il Diez, era originariamente quello di “merli intagliati”, si può facilmente riannodare a quello del vocab. ger. che in principio doveva essere di “cosa tagliata, fessa, spaccata”, essendo certissimo che il detto nome si svolse da vb. aat. spaltan spalten, mat. tm. spalten fendere, spaccare; benchè poi per una deviazione curiosa il nome siasi ristretto a denotare “fessura, spacco”, mentre il derivato it. denota la cosa fessa o spaccata, ovvero un oggetto fatto di cose fesse o spaccate. Molto più che parecchie voci ger. indubbiamente affini ad aat. spalt, cioè got. spilda mat. spëlte anrd. spialda valgono “scheggia, tavola, asse, e tm. Spalte vale “colonna”.
Spanna, lunghezza della mano aperta e distesa dall’estremità del mignolo a quella del grosso; mano; piccola quantità (Dante). Rispondono: afr. espan, fr. empan, vall. aspagne. Queste voci non hanno però sempre signif. perfettamente uguale all’it. Così afr. espan = sorta di misura di lunghezza; vb. lad. spaniar = distendere. Già il Menage e il Ducange intravvidero la deriv. del voca-