Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
scarpa — scherano. | 425 |
del campo ger. paragona qui gr. ἅρπη, a. sl. srapu falce. Del resto il Mackel p. 64 crede che fr. escarpe sia stato improntato all’it., e ciò per la conservazione del c davanti all’a e per la conservazione della s davanti al c. V. Scarpa2.
Scarpa2, calzare del piede (Boccaccio, Sacchetti). Il bl. scarpa ricorre già in Goffr. Malaterra † 1150. Rispondono: afr. escarpin escapin zoccolo pantoffola. Questa parola spetta allo stesso ceppo ger. skarpa visto sotto l’articolo precedento. Evidentemente questo calzare dovette il suo nome alla sua forma aguzza. Der.: scarpaccia-scarpetta; scappino.
Scatroscio scataroscio, aquazzone (Rigutini). Secondo il Caix procedette da vb. got. gadrausian, fare cadere, fare precipitare. V. Stroscia.
Scellino (neolog.) moneta inglese del valore di circa 20 soldi (Alberti, Dizion.) Con fr. prov. sp. escalin ha per base aat. schillinc scillinch skillink, donde mat. schillinc, tm. Schilling soldo, moneta d’oro o d’argento. Forme sorelle sono: got. skillings, anrd. skillingr, sv. dan. skilling, ags. as. scilling, ing. schilling, afris. skilling scillinch skillink. La forma it. presentando un suono semipalatale pare provenire da aat. scillinc, laddove fr. sp. prov. escalin col suo gutturale è probabilmente venuta da una forma ger. col k. Secondo il Pott2 2, 3, 685 aat. scillinc è derivazione di vb. scellan risuonare, che vedremo sotto Squilla; il Kluge poi crede che la desinenza ing sia la solita che ritrovasi sin dall’aat. nei nomi delle antiche monete tedesche (pfenning keisur-ing farth-ing); quindi varrebbe “moneta sonante”. Anche a. sl. sklezì è d’orig. ger. Il bl. skillingus schillingus fu usato solo in paesi ger. V. in proposito Ducange a queste voci. L’it. fu introdotto presso di noi dai mercanti o sulla fine del sec. scorso o sul principio del presente.
Scherano, uomo facinoroso, assassino (Novellino, Jacopone). Non esito a porre questo nome fra i deriv. da