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12 | anca — ancia. |
difficile supporre che di là non siano venute altresì le voci in discorso che sono loro così strettamente connesse per senso e per forma. Però il Kluge ritiene che il ceppo ger. fosse a sua volta tolto in prestito dal celtico nei tempi anteriori al Cristianesimo. Il bl. conosce anche vb. ambassiare ambasciare compire, eseguire un’ambasciata, che ricorre spesso in Francia nel sec. 9º. Der.: ambascia-tore-dore-doruzzo, ambasceria; imbasciata.
Anca, osso tra il femore e la coscia, coscia, fianco (Dante, Buti). Con sp. prov. anca, fr. hanche da cui ing. haunch d’ug. sig. ha per base il ceppo ger. da cui tm. Hancke, ol. ancke, encke coscia anca, svoltisi da vb. mat. hinken hank unken zoppicare. Questa l’opinione del Bugge. Il Diez aveva riportato il gruppo rom. a ger. ancha, aat. ancha, che significò “tibia” e anche “nuca”, e in generale “flessione, piegatura”. Se fosse vera l’opinione del Diez, fr. anche tubo donde nostro Ancia (v. q. p.), e hanche coscia, sarebbero radicalmente identici: secondo il Bugge sarebber cosa totalmente diversa. Checchè sia di ciò, l’orig. ger. di anca è certissima; e fra l’altre cose noteremo che al pl. sp. e prov. ancas valgono “groppa della bestia da soma”, precisamente come tm. Hancke. Inutile quindi pensare a gr. άγχη piegatura, e a l. arcaico ancus curvato. Il bl. ancha ricorre primieramente in Federico II sin dal 1240, poi in un docum. di S. Vittore di Marsiglia an. 1275. Ad ogni modo non pare imprestito molto antico. Deriv.: anca-cciuto-ione-re; ancone, sciancato.
Ancia, linguetta di strumento da fiato (Lichtenthal, Dizion. Music. 1826). Riproduce immediatamente fr. anche canna linguetta, e l’introduzione sembra risalire al principio di questo secolo, ovvero alla fine del passato. Il fr. anche ricorrente già sin dal 16º, riposa su ger. ancha encha osso della gamba, donde tm. Hanche tibia. Il senso in rom. ha subito un processo evolutivo analogo a quello per cui l. tibia osso della gamba, passò a designare “flauto”. Circa