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336 morfia — morganato.


derivati. Fuori del campo ger. presenta molte affinità. Così lit. ha mirti marinti, fare morire, a. sl. mrêti da rad. mra, morire, morû, morte; l. mori, mortuus, mors; gr. βροτός [β da μ], mortale; a. per. mar, morire, zend. mereti, mortale; sans. mar, morire. Bopp Gl.3 288, 301, 18; Curtius3 309; Fick2 838, 148; Meyer, Got. Sp. 263.

Morfia, bocca (Varchi, Ercol. 64). È voce di gergo ancor viva nel dial. fiorentino, a cui corrisponde fr. morfe. Credo che siasi formata da vb. morfire, e non questo da essa; perchè il t. presenta bensì il vb., ma non il sostantivo corrispondente; e poi logicamente è più naturale che la bocca sia stata denominata dallo “sminuzzare, divorare”, che non questo dalla “bocca”; essendo manifesto che la bocca non ha per sola funzione il mangiare. V. Morfire e Smorfia.

Morfire, mangiare assai (M. Franzesi, Rim., 2, 194). Ha per base rad. di mat. murfen murfin, corrodere, sminuzzare, a cui sono paralleli m. ol. morfen morfelen, masticare a guisa de’ becchi, dialetti alto-tedeschi murfelen d’ug. sig. Il tm. presenta altresì vb. mumpfeln, masticare; il bt. mumpeln, isl. mumpa, ing. mump, mangiucchiare, che hanno evidentemente la stessa rad. di mat. murfen e paralleli; rad. che in questi ultimi si rinforzò col cangiamento di p in r. Perciò morfire è radicalmente affine a Mummiare e a Mopsa (v. q. parole). Essendo poi difficile credere che i due vb. it. e afr. siano penetrati nel territorio rom. dal mat., bisogna ammettere che il vocab. ger. esistesse anche nell’aat., benchè in esso non sia documentato; e che da quello lo prendessero le due lingue neol. sorelle.

Morganato1 (antiq.), signoria (Iacop. da Todi 1. 33). Sono d’avviso che questo sost. sia derivato dal bl. morganaticum, con elaborazione ideologica che non risponderebbe propriamente al valore etim. del vocab. latino-germanico. Credo cioè che essendo il morganatico cosa propria solamente dei signori, questa parola assumesse perciò