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8 | alla2 — allazzare. |
Fiandra, volgarizzando la voce oltremontana. Quindi riproduce immediatamente afr. hale halle, donde fr. halle, a. sp. halle, mercato coperto, sala forte. Il vocabol. fr. riposava su ger. [aat. as.] halla, portico, sala con porta aperta sul fianco, donde mat. halle tm. Halle portico atrio. L’ags. è heal da cui ing. hall; l’anrd. höll, genit. hällar. Il Mackel trae le voci fr. direttamente da abfr. halla, e le mette fra quelle del primo gruppo: quindi l’entrata sarebbe antichissima. Il bl. halle ricorre spesso in Francia nei sec. 12º e 13º. V. Ducange.
Alla2 auna, misura inglese pari a sei braccia fiorentine (Dante, Quad. Conti). Con prov. alna auna, afr. alne aulne fr. aune, a. sp. ana, si svolse da ger. alina che produsse got. aleina, aat. elina elna, mat. elline ellen elne eln ele elle, tm. Elle, anrd. oln, ags. eln ing. ell, ol. el elle d’ug. sig. Però il valore primitivo del ceppo ger. era quello di “avambraccio”, il quale signif. si conservò negli altri rami delle lingue indeu.; giacchè da idg. olena derivarono anche gr. ώλένη, l. ulna, a. ir. uile avambraccio; e, secondo alcuni, vennero pure, benchè meno visibilmente, a. sl. lakuti, lit. ólêktis d’ug. sig. Le lingue ger. per esprimere l’idea di avambraccio, hanno nei tempi posteriori coniato un composto il cui primo elemento è sempre il visto di sopra; l’altro è bogen piegatura. Quindi s’ebbero: aat. elinbogo, mat. elenboge tm. Ellenbogen, ol. elleboog, ags. elnboga ing. ellbow, che valgono propriamente “curvatura del braccio, gomito”. Il bl. ci presenta alena, Stor. del Delfin.; ma é una comparsa molto tardiva, e ricalcata sulle forme franco-provenzali.
Allazzare, stancare (Cresc., Pist. Ovid.). Non ha corrispondenti nelle lingue neol. Il Diez lo trae da un tema ger. che sdoppiossi in got. latjan, aat. lazjan, mat. lâzzan, tm. letzen trattenere impedire; ed inoltre aat. lazôn rendere stanco e pigro, tm. lassen. Questi vb. ger. risalgono all’agg. aat. laz pigro stanco, cui si rannodano mat.