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marchia — marchiare. 317


Marchio-nis, che non potè avere la fortuna dell’altra di penetrare nelle lingue neol. V. Marchione. Deriv.: marchesa-sana-sato. Il bl. marchensis passò anche nel mat. colla forma di markis, e nell’ing. con quella di márquess marquiss sotto l’influsso di fr. marquis.

Marchia, paese di confine. È forma sorella di marca1 con cui costituisce etimologicamente la stessa cosa. Ricorre nel bl. all’anno 1044 in un documento ove si parla della Marchia di Fermo. Non penetrò in it.; ma ci penetrò il suo deriv. Marchiano. V. q. parola.

Marchiano, uomo o cosa della Marca d’Ancona; poi figuratamente “badiale, grossolano”. Questo agg. riposa direttamente sul sost. bl. Marchia; e nel suo senso originario di “uomo della Marca d’Ancona” ricorre già presso Innocenzo III verso il 1210. In seguito il nome assunse il signif. di “stravagante, grossolano”, pel fatto che gli abitanti, gli asini e i frutti della Marca sono grossi: donde l’appellativo di «asino della Marca», e di «ciliegia marchiana». Altri dicono che un tal senso provenga dall’essere gli abitanti della Marca per lo più semplici e bonarii. Ma questo spiegherebbe il senso morale, non il materiale della parola. Ora Marchiano come appellativo di popolo è andato in disuso, essendo prevalsa la forma di Marchigiano. Resta però come aggettivo. Senonchè, senza volere negare la possibilità della derivazione dell’attuale signif. dell’agg. marchiano da Marchiano np. d’un popolo, si potrebbe anche osservare che un tal senso potè svolgersi anche dall’agg. marchiano con valore di “marcato”; da cui poi il senso di “segnalato, notevole”.

Marchiare (antiq.), contrassegnare improntando (Villani, 10, 154; Bellincioni). Questo vb. è parallelo a marcare; e deriva non da aat. marcôn marchôn come quello, bensì da un vb. ger. della stessa rad. cioè got. * markian, aat. * markian, * merkian, merchen merken, mat. merchan merken, osservare, porre attenzione, accorgersi, notare, in-