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4 | agio. |
Agio asio, comodo, opportunità, occasione (Novellino, Guittone, Dante). Risp.: afr. aaise, fr. aise, donde ing. ease [forme dial. borg. ase, fr. cont. aze, bressan.: éso, vall. âhe, namur. auje] prov. ais aise, cat. aise, port. azo. A questo nome molto dibattuto il Diez seguendo Iunius, Schilter e Castiglione assegna per base la rad. ger. azi, che scorgesi in got. azeti opportunità, azets facile, comodo, osi facile, ags. âdhe, eadhe facile, as. ôhdi. Il Mackel ritiene anch’egli che l’etim. ger sia la più verosimile fra le molte proposte, tanto più che l’afr. presenta vb. aaisier e il prov. aisar. Questi non avendo potuto svolgersi da sost. aise che avrebbe in ogni caso prodotto aiser, il nome è adunque derivato da essi. Ora i detti vb. si spiegano bene presupponendo un bl. * adatiare da * asatia, nome che dovea stare a base di got. azeti, ger. occid. azati secondo il Kremer. Anche il Littré propende per una tale derivazione; però visto che gael. presenta athais adhais facile, corn. aizia, basso-brett. éaz ez, non esclude che la rad. adh az ais, fosse comune al ger. ed al celtico, e che il nome rom. si possa ascrivere anche al celtico, come è avvenuto in parecchi altri casi. Certamente fra le lingue neol. quella ove prima (sec. 12º) si mostrò e si sviluppò il vocab. in quistione è la francese, e forse da essa si propagò a tutte le altre. Nel Ducange sono registrate le innumerevoli forme bl. che in Francia il nome coi suoi derivati assunse, e i loro molteplici sensi. Basti accennare aisia a: samentum aisiamentum aisimentum aisantia aisentia eisiamentum esentia. In Italia pure ne ricorrono alcune, ma assai più di rado e più tardi. Fanno pure la loro comparsa in Inghilterra e in Iscozia. Ora queste circostanze storico-locali accennano evidentemente ad origine nordica; ed escludono la deriv. dal l. ansa appiglio, tentata dal Bugge, e molto più quella dal gr. αἴσιος propizio, proposta già dal Perion. Der.: agia-mento-tezza-to; ada-giare-gio. Disagio.